Partendo dal presupposto che il grasso, di qualsiasi origine, non è una massa inerte ma un tessuto, anche dal punto di vista biologico. In quanto tale produce mediatori chimici e sostanze di natura ormonale. Per questo l’accumulo di tessuto adiposo incide anche sull’assetto ormonale sia della donna che dell’uomo. Ecco perché è indispensabile mantenere il più possibile equilibrata la quantità di massa grassa in proporzione alla propria altezza.
Un caso particolare è rappresentato dalla massa adiposa depositata nella regione addominale, che si trova a contatto con gli organi funzionali del nostro corpo (visceri). Il grasso viscerale, dunque, può innescare nel fegato, nella milza, nel pancreas e nel miocardio dei processi infiammatori locali tali da alterarne le funzionalità. Un tipico esempio: la condizione di grasso depositato sul fegato (steatosi epatica) può determinare un aumento dei livelli delle transaminasi, fino a provocare una condizione di insufficienza epatica e, in casi estremi, di cirrosi.
Il continuo stato infiammatorio, inoltre, tiene costantemente impegnate, stressandole, le nostre difese immunitarie. Queste possono così risultare meno attive ed efficienti nel caso di attacco da parte di virus e di altri agenti altri patogeni.
Quindi lo stato infiammatorio provocato dal grasso addominale da una parte mette a dura prova le difese immunitarie – costrette continuamente ad arginare il problema dell’infiammazione – e dall’altra provoca stati patologici che rendono l’organismo vulnerabile dall’attacco di virus e batteri. Quali strategie possiamo adottare per evitare questo problema o limitarne i danni? Una buona dieta è una strada valida per correre ai ripari?
L’obiettivo di una dieta dimagrante, ovviamente, è quello di farci perdere peso. Quando vediamo scendere l’ago della bilancia siamo portati a pensare automaticamente che stiamo dimagrendo, in quanto la dieta in effetti sta determinando un cambiamento della composizione corporea. In realtà non dovremmo fermarci semplicemente a questo dato perché una diminuzione di peso può essere imputabile a diverse cause, come per esempio la perdita di liquidi o la perdita di massa muscolare.
In caso di perdita di massa muscolare non parliamo di dimagrimento, bensì di deperimento. Il tessuto muscolare rappresenta un “patrimonio” da custodire e conservare al pari del tessuto osseo, perché dà sostegno e supporto a tutto il corpo. Questo prezioso tessuto rappresenta inoltre il costituente fondamentale di alcuni organi vitali, primo fra tutti il cuore. Solo quando la perdita di peso è causata da una diminuzione della massa grassa corporea possiamo parlare di dimagrimento. Esistono delle specifiche analisi per individuare la variazione della composizione corporea che, con grande sensibilità, sono in grado di “leggere” la variazione del peso e a cosa sia imputabile.
Nei casi di sovrappeso e obesità, in che modo è possibile arginare il problema con soluzioni efficaci?
Intanto vanno evitati alcuni errori che talvolta, anche in buona fede, possiamo essere indotti a commettere. Spesso alla base di un aumento di peso ci sono cause e con-cause che determinano un cambiamento – anche minimo – delle effettive esigenze fisiologiche di ogni persona. Si tratta di fattori di vario tipo: cattive abitudini, variazione degli stili di vita, stress, mutamenti della composizione corporea, alterazioni dell’assetto ormonale (menopausa o peri-menopausa), disfunzioni tiroidee, intolleranze alimentari. Indagando il quadro metabolico nel suo complesso, quindi, dobbiamo considerare l’alimentazione un fattore estremamente soggettivo, come un vestito che va cucito addosso ad ogni persona che lo deve indossare. Ecco perché all’interno delle nostre famiglie non possiamo adattare uno stile alimentare per tutti i componenti del nucleo familiare, ma andrebbe organizzata una dieta alimentare corretta per ogni componente della famiglia. Inoltre dobbiamo sempre tenere a mente che ogni squilibrio dei parametri metabolici – che si innesca facilmente in presenza di accumuli adiposi – è alla base di altre alterazioni che compromettono il buon funzionamento del metabolismo nel suo complesso, facendo sì che nell’organismo aumenti la tendenza ad accumulare grasso. In questo caso è evidente che le correzioni sul piano alimentare non sono sufficienti ad arginare il problema. Non dimentichiamo poi la fondamentale importanza del movimento fisico, sia perdere peso che per contribuire a correggere le funzionalità di un metabolismo alterato.