Indirizzo
Viale dei Platani 71, Ragusa
Orario
8.30-13 / 15.30-20 (Lun-Sab)
Telefono
0932 – 1913239
Una nutrizione equilibrata, associata ad uno stile di vita sano, è innanzitutto un atto d’amore nei confronti del proprio corpo, che si rivela benefico sotto diversi punti di vista:
Un’alimentazione bilanciata è la prima arma che abbiamo per prevenire l’insorgere di diverse patologie, tra cui diabete, osteoporosi, obesità, patologie oncologiche, malattie neurodegenerative e cerdiovascolari.
L’eccessivo accumulo di grasso corporeo, caratteristico delle condizioni di sovrappeso e obesità, aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie, quali diabete mellito tipo 2, dislipidemie (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia), steatosi epatica, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, sindrome delle apnee notturne, osteoartrosi.
L’indice di massa corporea (IMC), o Body Mass Index, è utilizzato per individuare le condizioni di sovrappeso o obesità.
Si calcola dividendo il peso (in Kg) per il quadrato dell’altezza (in mt.) e consente di posizionare ogni individuo in una delle quattro categorie principali: sottopeso (IMC<18,5); normopeso (18,5<IMC<25); sovrappeso (25<IMC<30); obesità (IMC>30).
I disturbi metabolici, o alterazioni metaboliche, sono condizioni organiche che alterano il metabolismo e dunque la capacità del corpo di assimilare cibo. Ne esistono numerose varianti. Spesso ereditari in famiglia: in questi casi è un gene difettoso a provocare la carenza di enzimi alla base del disturbo.
Nella maggior parte dei casi, le diete che sconfiggono la sindrome metabolica seguono le norme generali di una sana alimentazione. In via generale, sarà necessario evitare alcuni alimenti, prediligere cereali integrali, ridurre i grassi saturi ed eliminare quelli idrogenati.
La nutrizione sportiva è finalizzata al miglioramento della performance fisica. In questo caso, il piano nutrizionale è progettato per assolvere ad una duplice funzione: soddisfare il fabbisogno di nutrienti di base dell’atleta e rispondere alle necessità specifiche derivanti dal tipo e dall’intensità dell’attività sportiva svolta.
L’integrazione alimentare, se ben studiata, si rivela uno strumento utile in ambito agonistico per aumentare la resistenza, la potenza o la massa muscolare. Tuttavia un uso scorretto degli integratori può essere dannoso: l’integrazione va valutata solo dopo visita approfondita e concordata con il nutrizionista, in quanto deve sempre accompagnarsi ad una corretta alimentazione.
La nutrizione pediatrica riguarda bambini e ragazzi dagli 0 ai 14 anni di età. In questa fascia, il processo di crescita comporta fabbisogni nutrizionali differenti in base all’età e alla composizione fisica. Un piano nutrizionale costruito sulle esigenze individuali garantisce al bambino/ragazzo il giusto apporto di nutrienti e assicura così una crescita ottimale.
Un’alimentazione sana, insegnata fin dalla prima infanzia, non solo garantisce uno sviluppo (fisico e cognitivo) ottimale, ma consente al bambino di acquisire abitudini alimentari corrette che lo accompagneranno e lo proteggeranno anche in età adulta.
I disturbi alimentari, che rappresentano una delle più frequenti cause di disabilità giovanile, sono patologie complesse caratterizzate da un comportamento alimentare disfunzionale. Tra questi, anoressia e bulimia sono i più noti, ma ne esistono molti altri, quali ad esempio: il mericismo, la pica, il disturbo alimentare restrittivo e il disturbo di alimentazione incontrollata.
È necessario un approccio multidisciplinare: non solo l’inquadramento diagnostico, ma anche il trattamento richiede in questi casi una molteplicità di contesti di cura. Dopo l’identificazione del caso e la valutazione dello stato fisico, inizierà il monitoraggio del paziente e il trattamento specifico, per il quale sarà indispensabile il coinvolgimento dei familiari e la collaborazione di altri specialisti (ad esempio lo psicologo).
Se bilanciate (e dunque complete di carboidrati, proteine e grassi), le diete vegetariane e vegane presentano diversi benefici: riducono il rischio di sovrappeso e obesità, contrastano l’osteoporosi, controllano l’ipertensione (riducendo in questo modo il rischio di malattie vascolari) e prevengono l’insorgenza di numerose altre patologie.
Un regime alimentare a base vegetale provoca carenze di nutrienti fondamentali (soprattutto proteine, vitamina B12, ferro e calcio), per questo non è sempre consigliabile.
Dunque, prima di intraprendere un regime alimentare vegetariano o vegano, è bene rivolgersi ad uno specialista che valuti lo stato di salute generale e i fabbisogni alimentari specifici, per costruire insieme un percorso su misura.
Lo sviluppo del bambino è altamente influenzato dalla nutrizione della madre in gravidanza. In questa fase, è opportuno limitare il consumo dei carboidrati semplici prediligendo quelli complessi come pasta, patate e legumi. Inoltre sono consigliati pasti piccoli e frequenti per evitare lunghi periodi di digiuno.
Alcune limitazioni nella dieta in gravidanza sono necessarie per garantire al nascituro una salute ottimale.
È altamente sconsigliato l’uso di alcolici e superalcolici, occorre inoltre evitare salumi e insaccati, carni crude e in generale tutti gli alimenti a rischio di contaminazione batterica. È consigliabile infine limitare la caffeina e i dolcificanti di sintesi.
L’insulino-resistenza è una condizione caratterizzata da una scarsa sensibilità all’insulina. Il risultato è che, anche seguendo una dieta ipocalorica, non si ha nessun dimagrimento.
L’insulino resistenza comporta dei pericoli concreti (in molti casi è il preludio alla sindrome metabolica e può evolversi anche in diabete mellito di tipo 2) e pertanto va contrastata con una dieta specifica, che aiuti a dimagrire in modo efficace e migliori la qualità della vita.
In presenza di insulino resistenza, il forte squilibrio del metabolismo degli zuccheri e l’infiammazione causata dalla resistenza insulinica fanno sì che la perdita di peso sia spesso molto lenta nella prima fase del percorso dietetico.
Per abbassare in modo significativo i livelli di insulina, è necessario dare una scossa all’organismo, attraverso una dieta antinfiammatoria a basso contenuto di carboidrati e zuccheri semplici.
Via via che il percorso dietetico prosegue, allieva il peso della resistenza insulinica sul funzionamento dell’organismo, migliora il quadro clinico generale e, con questo, la qualità di vita.
Accedi nella tua area privata tramite le credenziali che ti sono state fornite.